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50 Anni Con Il Diabete, Ce Lo Racconta Il Nostro Volontario Daniele Fabbri

50 anni con il diabete, ce lo racconta il nostro volontario Daniele Fabbri

Sono Daniele e sono un volontario di Diabete Romagna ormai da tantissimi anni. Scrivo questo piccolo articolo dall’ Appennino tosco-emiliano in cui mi trovo in questo momento, in sosta dal mio cammino sulla Via degli Dei che ho intrapreso qualche giorno fa insieme ai miei amici. Da qui, simbolicamente, voglio raccontarti la mia esperienza di vita in compagnia del diabete e come volontario dell’associazione. 

Ho il diabete da più di 50 anni e fin da bambino mi sono spesso sentito dire che, proprio per questo,  non potevo fare quello che per gli altri bambini era normale. Il diabete, è vero, ti accompagna per tutta la vita perché ancora oggi di diabete non si guarisce. Il problema non è solo quello di doverne affrontare ogni giorno le difficoltà fisiche e pratiche che ti presenta e doverle gestire sempre e comunque, ma anche quello di doverlo accettare come compagno di vita, mettere un apostrofo sulla propria esistenza che è un “per sempre” che invece non vorresti. 

E’ così che inizia la mia strada come volontario al fianco di Diabete Romagna e con te che sostieni i nostri progetti, con la voglia di mettere il mio vissuto e la mia esperienza con il diabete al servizio di ogni persona della Romagna che come me conosce i tanti no di fronte ai quali il diabete ti pone. La mia presenza in associazione è molto importante perché, oltre a portare ovunque la mia testimonianza per far conoscere e tenere alta l’attenzione su questa patologia, opero in maniera attiva come promotore di iniziative per far crescere i progetti dell’associazione a favore delle persone con diabete attraverso la raccolta fondi e la ricerca di idee sempre nuove. 

Dal 2023, infatti, sono anche un MOLTIPLICATORE D’AMORE di Diabete Romagna, ovvero promuovo delle iniziative di raccolta fondi in occasione dei miei viaggi più significativi per sostenere i progetti dell’associazione. Ma per riuscire a cambiare davvero in meglio la vita di bambini e adulti con diabete bisogna essere in tanti a credere in questo sogno. E questo sogno è nelle mie mani come volontario quanto nelle tue come sostenitore ed è grazie al tuo supporto che ogni persona con diabete, qualsiasi sia l’età dell’esordio, può vivere una vita serena con la consapevolezza di non essere solo e di ricevere tutta l’assistenza che necessita grazie ai progetti di Diabete Romagna. Tra i progetti ricordo l’assistenza psicologica e dei nostri dietisti per bambini e adulti con diabete, l’assistenza medica diabetologica al domicilio delle persone con diabete più fragili, i campi scuola formativi per bambini con diabete e le loro famiglie. 

Nel 2023, grazie alla mia iniziativa di raccolta fondi in occasione del mio cammino di Santiago de Compostela e grazie a te che sei stato al mio fianco in quest’importante scommessa d’amore, abbiamo permesso ad un bambino e alla sua famiglia di frequentare il campo scuola formativo per bambini con diabete e le loro famiglie per prendere confidenza con la malattia e scoprire di non essere soli ad affrontarla.  Abbiamo permesso anche ad un paziente non autosufficiente con diabete e alla sua famiglia di essere preso in carico per un anno di assistenza medica diabetologica domiciliare. Anche nel 2024 voglio essere portatore di luce, insieme a te, nella vita di altre persone con diabete della Romagna. In questi giorni, infatti, con l’inizio del mio cammino sulla Via degli Dei, è iniziata anche la mia raccolta fondi 2024  di cui tu puoi essere protagonista con la tua donazione: 130 km di cammino per donare una vita migliore a chi come me affronta quotidianamente le “salite” del diabete. 

Tornando a me e al mio diabete, come dicevo all’inizio di questo articolo, fin da bambino mi sono spesso sentito dire che, proprio per il diabete,  non potevo fare quello che per gli altri bambini era normale. Invece, nella mia vita, con un’attenzione in più alla mia salute, ho sempre fatto tutto e forse anche di più. Avere il diabete, infatti, mi ha insegnato, al contrario, ad avere uno sguardo più consapevole sulla vita.  Ancora oggi c’è chi prova a dirmi cosa è adatto a me e cosa non lo è: molti mi hanno detto che il cammino di Santiago era troppo per me, invece io ce l’ho fatta e ho voluto affrontarlo proprio per tutti i no che ho sempre ricevuto. E di sicuro non abbandonerò oggi il mio viaggio proprio grazie al mio sguardo sempre attento sul mio compagno di avventura che porto sempre sulle mie spalle come un bambino da proteggere!

E in questo straordinario viaggio, che per me rappresenta un po’ un riscatto, porto con me due grandi desideri, che la mia storia e la mia esperienza possano essere un esempio per tutte le persone che ogni giorno affrontano le sfide del diabete e che i progetti di Diabete Romagna continuino ad essere un faro nelle loro vite.  

Con un’attenzione in più alla propria salute, una persona con diabete può vivere la vita appieno. Il diabete, se vissuto come un compagno di vita e non come un nemico, può diventare un vero maestro insegnandoci ad avere uno sguardo più consapevole sulla vita.

 

 

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